Poesia Sul Lavoro Di Oggi


Avere soldi
Avere denaro
Ti devi vendere
A meno che non investi in qualche modo

Fai la puttana
E ti ritrovi a dover scimmiottare il tuo capo
Se vuoi comprare

Devi renderti finto
Devi renderti quello che non sei

Sentendoti
Tutti i muscoli della faccia tirati
Quando sorridi per poi avere i soldi

Ti infili nel "mondo del lavoro"
Ti infili in un labirinto burocratico
In cui ti ritrovi ad avere fogli da tutte le parti

Un casino incredibile
Pieno di cassetti
Fogli di ricevute, documenti che devi consegnare
Code da fare
Ecc…

Non riesci a "imparare un mestiere"
Non riuscirai a dire
"ho lavorato quaranta-cinquant'anni"
"adesso me ne posso andare in pensione"…

Non riuscirai a essere un medico che a 78 anni
Festeggerà il suo Giubileo Professionale
Strapieno di FORMALITA' e CERIMONIE

Trovare un posto nel mondo
Essere ARRIVATI
Avere un posto al sole

Incasellati in una spiacevole società FINTA

Piena di cifre digitali (e digitate)
Senza, magari, un corrispettivo CONCRETO dietro

Non si parla, di oro, argento, pietre preziose
Ma di galline che razzolano, di orti
Di conigli
O anche di acciaierie infinite
Che sbuffano materiale incandescente

La fine della civiltà del petrolio
E continua la società "alla Maria De Filippi"
In cui puoi diventare una STAR

(si, vabbe', credici…)

In cui l'inglese "GLOBISH"
Scardina le lingue deboli, ma IMPORTANTISSIME
Portatrici di una cultura
Ma che non servono per la scienza delle Multinazionali

(anche se, per fortuna, la diplomazia parla ancora francese)

Insomma, comunque sia,
Se sfogli questi giornali di concorsi in cui SI CERCA LAVORO

(e devi ancora poi dire GRAZIE – genuflettendoti –
se ti hanno assunto, devi ringraziare baciando il terreno
come il papa sceso dall'aereo in un viaggio in Africa)

I capi sono tutto…i capi sono tutto…

Vogliono solo gente dal cervello FORMATTATO
Non vogliono ribelli
Non vogliono rivoluzionari
.

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