“Arriva la censura su internet”, di Mirko Pagliai

Arriva la censura su internet                                                          

Scritto da Mirko Pagliai Sabato 06 Febbraio 2010 17:03

Il governo Berlusconi intende approvare – nel corso della prossima settimana – un nuovo decreto per regolamentare e limitare l’informazione su internet, in particolare per quanto riguarda i socialnetwork come Facebook.
Sono state numerose – soprattutto negli ultimi tempi – le iniziative proposte dalla maggioranza (e in misura minore anche dall’opposizione) su questo argomento, tutte sistematicamente fallite: alcune rimaste nel cassetto, altre semplicemente ritirate.

Dopo il caso Tartaglia, ad esempio, quando il premier fu vittima di un aggressione al termine di un suo comizio, l’esecutivo aveva minacciato un giro di vite sulla rete, subito smentito a distanza di qualche giorno.

Questa volta, al contrario, il ministro Roberto Maroni assicura che non ci sarà "nessun rinvio e nessun ripensamento", in quanto – a suo dire – "questo vuoto legislativo non può più essere ignorato dal legislatore. Le leggi in materia esistono già e dovranno essere applicate meglio in futuro, ma non sono sufficienti a regolamentare il fenomeno costituito dalla rete nella sua complessità" (come dichiarato in un’intervista della scorsa settimana a La Repubblica). Si va così a riaprire il cassetto per pescare un progetto già valutato negli scorsi mesi.

Il Popolo della libertà – a differenza di quanto vorrebbe dichiarare il suo nome – si mostra così sì conservatore, ma sempre meno liberale. A partire dalla prossima settimana, gli utenti di Facebook saranno sottoposti a rigide limitazioni nelle loro comuni attività sul social network: saranno vietati gruppi e pagine contro qualsiasi personaggio pubblico, politici inclusi nonché in primis. Le accuse imputabili (si legge nella bozza di legge) sono tra le più varie, si va dall’istigazione all’odio alla diffamazione, e potranno essere riconosciute non solo per il creatore del gruppo o della pagina, ma anche agli iscritti. Sarà quindi sufficiente un innocuo click per poter essere querelati.
Non finisce qui: oltre ai gruppi e alle pagine, sarà vietato anche condividere articoli, video, immagini, contenuti di qualsiasi natura provenienti da blog e siti non riconosciuti come testate registrate (ovvero, per chi fosse estraneo al mondo editoriale, solo dai giornali registrati correttamente presso un tribunale).

Ed è qui che il campo d’applicazione del futuro decreto investe tutta la Rete, andando ben oltre le già severe limitazioni per i social network: i siti non riconosciuti come testate giornalistiche (di cui sopra) dovranno essere censiti e autorizzati alla pubblicazione. I webmaster e i blogger dovranno adoperarsi in tempi brevi per fornire i propri dati e le informazioni sulla loro attività, probabilmente presso un apposito ente che verrà istituito a questo scopo nei giorni successivi all’approvazione del decreto. Le pene, in questo caso, potrebbero essere molto pesanti: stampa clandestina (tra le altre), come prevede la legge 47 del 1948 (introdotta dal governo fascista), attualmente ancora in vigore.
Le conseguenze non possono ancora essere calcolate, ma molti blog e molti siti potrebbero non ricevere l’autorizzazione e quindi essere costretti alla chiusura.

Contemporeanemente il governo sta facendo pressione sui proprietari di Facebook, per ottenere la chiusura dei gruppi e delle pagine già presenti subito dopo l’approvazione del decreto, e sta concordando una collaborazione con i maggiori provider italiani, per ottenere tutte le informazioni sugli utenti dei social network in modo da poter applicare il decreto. L’anonimato sarà quindi inefficace: in ogni caso sarà possibile risalire facilmente al proprietario di ogni account, anche violandone la privacy.

Il Partito democratico e l’Italia dei valori hanno già promesso una dura opposizione al decreto, tant’è che Antonio Di Pietro ha già lanciato l’appello al Presidente della Repubblica affinché non firmi questa ennesima "legge bavaglio", ed eventualmente si è detto pronto ad altre strade (un referendum?) per ostacolare in ogni modo la mossa del governo.

http://www.diebrucke.it/articoli/arriva-la-censura-su-internet.html

 

 

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4 commenti su ““Arriva la censura su internet”, di Mirko Pagliai

  1. danilo1966 il said:

    spero che non vadano fino in fondo, altrimenti sarà la fine…..
    Buona serata, Rossano e grazie dell’informazione che fai.
    Danilo

  2. Brochles il said:

    aiuto! avevo sentito che era nell’aria, ma non sapevo fosse una cosa così seria!

    M.

  3. Rossegal il said:

    Difficile che certi personaggi riescano a invertire il corso della storia.
    D’altra parte, è sempre meglio tenere gli occhi bene aperti.
    Grazie a tutti voi per i commenti
    🙂

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