Civiltà Scomparse in pausa e avviso importante


Gentili lettori di Civiltà Scomparse, il blog è in pausa.

Aprofitto della dismissione prossima ventura della piattaforma Splinder, dove il blog è ospitato, per una specie di riorganizzazione mentale.

A questo proposito, avevo iniziato a scrivere un nuovo articolo in un file .txt, proseguendo a parlare della Terra come “scuola per anime”, e della storia del mondo sovrapponibile alla storia personale, ma poi ho abbandonato, salvando comunque la parte di testo che avevo già iniziato a scrivere.

Non so fino a quando potrò continuare a scrivere dei temi di Civiltà Scomparse, dato che nei prossimi due anni il mondo andrà incontro a sconvolgimenti imprevedibili e probabilmente radicali. E, come ho scritto in uno dei precedenti articoli, potrei cominciare a scrivere una pagina pensando di scrivere fantascienza, e trovarmi alla fine della pagina che la fantascienza è diventata improvvisamente realtà.

E non so se un blog, e probabilmente l’intera internet, sopravvivrebbero a tutto questo.

Ma, a questo proposito, una certa strana speranza ce l’ho. E riguarda proprio il trasferimento dei dati di Splinder che ho esportato in due blog, uno di Altervista (civiltascomparse.altervista.org) e l’altro di IoBloggo (civiltascomparse.iobloggo.com).

Non so ancora bene con quale dei due proseguirò l’avventura di Civiltà Scomparse, probabilmente sceglierò Altervista, e la stessa avventura sicuramente, con l’avvento dell’anno nuovo, andrà RIPENSATA.

Intanto, nella nuova versione di Civiltà Scomparse post-Splinder, toglierò ogni traccia di personalismo, e quindi ogni riferimento esplicito al mio nome.

In quanto alla strana speranza di cui scrivevo poco fa, pensavo a un trasferimento di dati di tutta l’internet che conosciamo oggi (basata sull’elettricità e l’elettronica) verso qualcosa di diverso, diciamo quantoelettromagnetico, o qualcosa di simile…una specie di post-internet che farebbe seguito alla catastrofe prossima ventura, quasi imminente, di dimensioni incalcolabili. E dove i trecento e passa post di Civiltà Scomparse (assieme a tutto il resto di internet) verrebbero esportati, non verso una nuova piattaforma blog, ma verso qualche nuovo “ambiente operativo” inimmaginabile adesso, magari legato all’evoluzione del DNA, al cosiddetto DNA FANTASMA.

Vi saluto temporaneamente dunque, lasciandovi con un frammento tratto dal film Il Divo di Paolo Sorrentino, dove un Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, fa un monologo pazzesco, sconvolgente, profetico, una specie di difesa del suo percorso politico a volte discutibile, che viene da lui giustificato affermando che “scegliere di stare dalla parte delle forze del male significa aiutare il BENE.”

E parla di ciò come se volesse alludere a una specie di progetto, di agenda, abbastanza straordinario.

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